Negli ultimi anni il fenomeno del beach litter, ovvero l'inquinamento da rifiuti sulle spiagge, ha assunto proporzioni sempre più preoccupanti...
Rifiuti di vario genere, mozziconi di sigaretta, plastiche di ogni tipo e oggetti rotti e abbandonati rappresentano non soltanto una minaccia per l’ecosistema marino ma influiscono anche sulla salute degli esseri umani, con evidenti ripercussioni anche sull'industria del turismo. Secondo l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) sono 11 milioni le tonnellate di rifiuti che ogni anno raggiungono impropriamente gli ecosistemi acquatici di mari, fiumi e laghi terrestri e più di 150 milioni le tonnellate di plastica che inquinano gli oceani del nostro Pianeta.
Per comprendere meglio l’argomento, esploriamo le cause ma soprattutto le conseguenze del beach litter, in modo da diffondere un approccio più sensibile verso buone pratiche di prevenzione necessarie per la salvaguardia delle nostre coste.
Cos’è il Beach Litter
Il beach litter è il risultato di diversi fattori, tra cui senza dubbio l’eccessivo consumo di plastica, uno dei principali colpevoli dell'inquinamento ambientale. Bottiglie, sacchetti e imballaggi vengono spesso abbandonati o smaltiti in modo improprio, finendo per raggiungere le spiagge e, troppo spesso, anche le acque del mare. Purtroppo le spiagge affollate durante la stagione estiva possono diventare una fonte di inquinamento importante a causa dei tanti visitatori che non sempre rispettano le norme di smaltimento dei rifiuti prodotti durante la giornata ma anche di una inappropriata gestione della raccolta e differenziazione, causando così un accumulo di spazzatura dannosissimo per l’ecosistema. Anche le attività industriali situate lungo le coste possono generare rifiuti che, se non gestiti correttamente, possono finire nel mare e sulle spiagge. La sempre maggiore scrupolosità imposta dalle normative nazionali e dalle direttive europee ha generato nell’arco dell'ultimo decennio degli importanti miglioramenti ma ci sono ancora moltissimi passi avanti da compiere, sia per contrastare gli eventuali sversamenti abusivi e illegali che per prevenire possibili perdite involontarie nel mare.
Le conseguenze del Beach Litter
Ma quali sono, in termini pratici, le conseguenze del beach litter e come poter adottare delle buone pratiche di prevenzione?
L’impatto ambientale: i rifiuti sulle spiagge danneggiano gravemente gli ecosistemi marini, mettendo in pericolo la fauna selvatica. Gli animali marini troppo spesso ingoiano o restano intrappolati nei rifiuti plastici, con conseguenze fatali. Secondo WWF sono almeno 44 le specie marine soggette a intrappolamento nella plastica, in particolare nelle reti da pesca. L'intrappolamento spesso determina la morte per affogamento, strangolamento o denutrizione, soprattutto per i mammiferi marini. La tartaruga marina Caretta caretta è la specie mediterranea più soggetta ad intrappolamento, assieme agli cnidari come le meduse. Alcuni studi hanno dimostrato che l’ingestione di plastica causa impatti negativi sulla crescita, sulle risposte immunitarie, sulla riproduzione, come anche altera le funzioni cellulari e il comportamento. Si stima che fino al 90% di tutti gli uccelli marini e il 50% di tutte le tartarughe marine ingeriscono plastica.
La salute pubblica: i rifiuti possono anche costituire un rischio per la salute dei bagnanti, portando a infortuni o malattie da contatto con materiali tossici. La contaminazione dell'acqua può influenzare la qualità della vita nelle comunità costiere.
Il deterioramento estetico: le spiagge sporche scoraggiano i turisti, danneggiando l’immagine delle località balneari e compromettendo il turismo, che rappresenta una fonte vitale di reddito per molte comunità.
Il vademecum per spiagge senza rifiuti
Per affrontare il problema del beach litter, è fondamentale adottare alcune buone pratiche di prevenzione che, per comodità, abbiamo raccolto in questo piccolo vademecum per un’estate più green.
1 Educazione e sensibilizzazione: è necessario promuovere campagne educative che informino su come ridurre l'uso della plastica e sull'importanza dello smaltimento corretto dei rifiuti.
2. Pulizie delle spiagge: organizzare eventi di pulizia delle spiagge è un modo efficace per coinvolgere la comunità e ripristinare la bellezza degli ambienti costieri. Le aziende locali possono giocare un ruolo attivo nell'organizzazione di queste iniziative.
3. Incentivi per la riduzione dei rifiuti: le amministrazioni locali possono implementare programmi che incentivano la riduzione dei rifiuti, come maggiori risorse per il riciclo e la creazione di spazi per il corretto smaltimento dei rifiuti.
4. Monitoraggio e ricerca: investire nella ricerca per monitorare il beach litter e comprendere le sue dinamiche permette di sviluppare strategie più efficaci e mirate.
Contrastare il beach litter è una sfida che richiede un’azione collettiva. Solo attraverso la consapevolezza e l'impegno di tutti - cittadini, industrie e amministrazioni locali - possiamo sperare di proteggere le nostre spiagge e il nostro ambiente marino.
Per questo, in Airbank da sempre mettiamo a disposizione delle aziende i nostri prodotti antinquinamento all’avanguardia e soprattutto siamo in prima fila nel promuovere buone pratiche e iniziative che possano portare a un futuro più sostenibile. Con il nostro dipartimento #Green4Future ci rivolgiamo a tutte le tipologie di impresa attente alla salvaguardia ambientale, offrendo soluzioni personalizzate per promuovere la sostenibilità e la sensibilizzazione su tematiche ambientali e sociali. In particolare, con le iniziative #Green4Life organizziamo momenti di coinvolgimento attivo di cittadini, famiglie e aziende, come le giornate di raccolta dei rifiuti in aree urbane, extraurbane e spiagge per aumentare la consapevolezza e supportare concretamente il territorio.
Proteggere le nostre coste è un compito che ci riguarda tutti: un impegno che, se condiviso, può fare realmente la differenza.
Fonti